È possibile utilizzare motori in serie? Ecco una delle domande più frequenti che riceviamo dai nostri clienti. Si tratta, infatti, di un’applicazione interessante, usata in diversi contesti e settori. Pensiamo, per esempio, alle macchine dotate di ventole per distribuire il fertilizzante o alle lame che tagliano i vitigni: si basano proprio sull’azione combinata di diversi motori.
Quindi la risposta è sì. È possibile utilizzare i motori oleodinamici Vivoil in serie, a patto di prevedere la versione con drenaggio esterno opportunamente collegato ad una zona a pressione nulla e tenere conto dei due parametri fondamentali che forniscono l’energia al sistema: pressione d’ingresso e portata d’ingresso.
Vediamo perché.
Come funzionano i motori in serie
I motori oleodinamici sono collegati l’uno all’altro e lavorano in sequenza: il primo motore riceve l’olio dall’alimentazione – che lo fa muovere – e l’olio in uscita dal primo alimenta il secondo motore, che si muove e passa l’alimentazione al successivo, e così via. In questo processo, l’energia si divide tra i diversi motori. Di conseguenza, la loro potenza si riduce progressivamente: alla metà se i motori in serie sono due, al 33% se sono tre, ecc.
L’energia viene ripartita in base al numero di motori utilizzati e questo comporta che la pressione in uscita in tutti i motori, ad esclusione dell’ultimo, sia maggiore di zero. Questa condizione può portare alla rottura del paraolio e conseguente perdita di olio.
Per evitarlo, serve una protezione sul paraolio.
Prevedere un drenaggio per ridurre la pressione sul paraolio
Nella quasi totalità delle tipologie dei motori oleodinamici Vivoil, la capacità del paraolio di resistere alle sollecitazioni è di 6 bar, perché dotate di un paraolio rinforzato con rondella di supporto. Ma se i motori lavorano in serie, la pressione in uscita risulta spesso più alta, perché la pressione che si esercita sul paraolio è la stessa dell’uscita del motore.
Se si decide di optare per i motori in serie, è quindi indispensabile utilizzare motori dotati di drenaggio esterno da collegare a una zona a pressione nulla. Il drenaggio infatti è collegato direttamente al retro del paraolio ed evita che venga sollecitato dalla pressione in uscita.
Ulteriori suggerimenti per chi usa i motori in serie
Oltre al drenaggio, quando utilizzi i motori in serie, ti consigliamo di considerare alcuni optional.
1 – Valvola anticavitazione, utile in caso di blocco del motore
La valvola anticavitazione, in caso di blocco istantaneo della rotazione, evita sollecitazioni brusche, che possono danneggiare il macchinario.
È la situazione che si verifica, per esempio, in alcune macchine da taglio usate nella silvicoltura. Quando la lama, progettata per tagliare stralci, urta un tronco e si blocca di colpo.
Se il blocco è presente nel secondo motore, l’olio in uscita dal primo motore non riesce più a passare al secondo.
In questa situazione la valvola di massima dell’impianto limita la pressione sul primo motore.
Sul secondo si aggiunge l’effetto inerziale del primo che, continuando a girare, lavora come pompa e innalza ulteriormente la pressione sul secondo motore.
Per evitare l’effetto inerziale si può procedere applicando al primo motore una valvola anticavitazione, che permette il ricircolo interno dell’olio.
2 – Valvola di massima, per proteggere il motore dai picchi di pressione
Un altro optional che ti consigliamo di considerare è la valvola di massima applicata sul motore. Serve a proteggerlo con maggiore immediatezza in caso di picco.
La valvola manda direttamente in scarico l’olio, bypassando il motore.
3 – Combinare l’azione di valvola anticavitazione e valvola di massima
Un’ulteriore possibilità è combinare l’azione delle due valvole, per ridurre contemporaneamente entrambi i rischi.
Quali optional scegliere?
Oltre a quelle indicate finora, sono possibili altre soluzioni speciali che trovi nel nostro articolo sugli optional e soluzioni particolari da applicare ai motori.
Hai bisogno di aiuto? Contattaci, possiamo consigliarti gli optional più adatti al tuo progetto.